NON CHIEDERE AL LUPO COME COSTRUIRE LA CASA DEI 3 PORCELLINI !
DICIAMO NO alle campagne informative sui prodotti del tabacco condotte dalle multinazionali del tabacco!
Le Raccomandazioni delle Società Scientifiche di Sanità Pubblica che si battono per la riduzione dei danni alla salute provocati dal tabacco, per una buona applicazione del Decreto attuativo della Legge 221/2015 che vieta l’abbandono dei mozziconi delle sigarette
Il decreto attuativo “15/02/2017” del Ministero dell’Ambiente per il divieto di abbandono dei mozziconi imposto dalla Legge sulla Green Economy (Legge 221/2015 art. 40), prevede che le industrie del tabacco autonomamente, o in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente o i Comuni, conducano campagne informative nazionali o locali per rendere edotti i consumatori, cioè i fumatori, del divieto di abbandono dei mozziconi e dei rischi che ne conseguono per l’ambiente.
Chiamare i produttori di tabacco a fare informazione sull’applicazione di una norma tanto attesa per migliorare la salute, l’ambiente e la vivibilità rappresenta serio pericolo.
I mozziconi di sigarette non sono solo un rifiuto onnipresente e brutto a vedersi, ma rappresentano un concentrato di sostanze tossiche che restano a lungo nell’ambiente. In Italia ne vengono prodotti ogni anno 72 miliardi che, per la parte abbandonata in strade, spiagge, in mare, cedono all’ambiente più di 300 tonnellate di nicotina, più di 20 tonnellate di gas tossici, 1800 tonnellate di composti organici volatili, come benzene e toluene, oltre 1400 tonnellate di catrame condensato, 1872 Becquerel di Polonio-210 e oltre 12000 tonnellate di acetato di cellulosa.
Su marciapiedi e strade, i mozziconi rappresentano uno dei rifiuti più abbondanti e costosi da rimuovere perchè si incastrano negli interstizi. Con la pioggia, parte dei filtri e delle sostanze tossiche passano nelle fognature e da qui, se non trattenuti dai processi di grigliatura fine impiegati nella depurazione delle acque reflue, ai fiumi e infine al mare. Sulle spiagge italiane, i mozziconi, insieme ai tappi di bottiglia, sono tra i rifiuti più presenti; nel mare, i filtri delle sigarette rappresentano il primo tra i rifiuti presenti nel Mediterraneo. Quando gettati accesi, possono provocare incendi, rappresentando secondo il Dipartimento della Protezione Civile, la più comune causa di incendio boschivo colposo in Italia, dopo l’illegale pratica agricola di dar fuoco a stoppie o sterpaglie.
E’ giusto quindi chiedere ai fumatori di gettare i mozziconi in appositi contenitori!
Chiamare i produttori di sigarette a fare informazione sul tabacco è come chiedere al lupo di costruire la casetta dei tre porcellini.
Essi sono desiderosi di dimostrare la loro responsabilità sociale, guadagnando così a poco prezzo una immeritata reputazione. Il decreto dà loro la possibilità di fare pubblicità, aggirando la legge che lo vieta.
La cosa più grave è che i produttori di tabacco ottengono quello cui, più di tutto, ambiscono: essere considerati una industria normale che produce e vende prodotti come gli altri per consumatori liberi e consapevoli.
Invece sono fabbricanti di un prodotto ad elevato rischio di malattia e di morte, che rende dipendenti gli individui, agganciandoli quando sono adolescenti e incapaci di volontà autonoma, rendendoli consumatori obbligati per tutta la vita e causando ogni anno 80.000 morti in Italia, gravando sulle famiglie, il sistema sanitario e l’economia del paese.
Il Ministro dell’Ambiente ha ignorato una norma di Legge
I primi commi dell’articolo 3 del Decreto, e in particolare il comma 2 e il comma 5, sono in contrasto con la Convenzione quadro per il controllo del tabacco, sottoscritta dall’Italia, che all’articolo 12 (educazione del pubblico), lettera e (coinvolgimento di organizzazioni non governative) fa espresso divieto di partecipazione di organizzazioni legate all’industria del tabacco a campagne informative e, all’articolo 5 comma 3, richiede che nel decidere ed applicare le loro politiche pubbliche, relativamente al controllo del tabacco, i paesi proteggano tali politiche dagli interessi commerciali e di altro tipo dell’industria del tabacco.
Lo stesso articolo 3 del Decreto offre, inoltre, all’industria del tabacco opportunità per violare lo spirito e la lettera della legislazione italiana e della stessa Convenzione quadro per il controllo del tabacco che vietano la pubblicità dei prodotti del tabacco, la promozione e le sponsorizzazioni. Si vedano in proposito le Linee Guida della Convenzione per l’applicazione degli articoli citati, riportate in appendice a questo comunicato.
Le Società Scientifiche di Sanità Pubblica chiedono al Ministro dell’Ambiente e al Governo:
- Di ritirare il Decreto per quanto riguarda il comma 2 e il comma 5 dell’art. 3 per riformularli escludendo la conduzione autonoma delle campagne informative da parte dell’industria del tabacco a livello nazionale e locale, nonché la collaborazione alle campagne da parte dell’industria del tabacco;
- Che l’informazione relativa al divieto di abbandono dei mozziconi venga sempre accompagnata dall’informazione sui danni per la salute e dall’invito ai fumatori di smettere di fumare, il modo più diretto per evitare di produrre e abbandonare i mozziconi;
- Di associare sempre il Ministero della salute al Ministero dell’Ambiente nella progettazione delle campagne a tutti i livelli, rispettando gli impegni cui l’Italia è vincolata dall’aver stipulato la Convenzione quadro per il controllo del Tabacco;
- Che i rappresentanti delle Società scientifiche della sanità pubblica siano coinvolti nella progettazione dei criteri per la realizzazione di campagne informative nazionali e locali sul divieto di abbandono dei mozziconi.
Per approfondire:
Decreto attuativo 15/02/2017 del Ministero dell’Ambiente per il divieto di abbandono dei mozziconi imposto dalla Legge 221/2015 art. 40
Convenzione Quadro per il Controllo del Tabacco
WHO Framework Convention on Tobacco Control: guidelines for implementation Article 5.3; Article 8; Articles 9 and 10; Article 11; Article 12; Article 13; Article 14 – 2013 edition. Versione in Italiano Linee guida per articolo 5.3 FCTC
Lombardi CC, Mangiaracina G. Dossier informativo: cicche di sigaretta e corretta gestione. Dossier informativo. Agenzia Nazionale per la Prevenzione
Lombardi CC, Di Cicco G, Zagà V. Impatto ambientale delle cicche di sigaretta. Energia, ambiente e innovazione 4/2010.