Il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) sta conducendo i negoziati per arrivare a un trattato internazionale, giuridicamente vincolante, che ponga fine all’inquinamento da plastica. Il primo ciclo negoziale si é svolto a Novembre 2022 in Uruguay, il secondo si svolgerà a Parigi dal 29 Maggio al 2 Giugno 2023. Il processo negoziale dovrebbe terminare nel 2024 dando vita al trattato globale sulla plastica, un’importante opportunità per migliorare la salute delle persone e quella del pianeta.

Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente ha giustamente designato i filtri per sigarette come un tipo di plastica monouso. Uno dei primi ordini del giorno della Conferenza Internazionale per il trattato sulla plastica sarà considerare un divieto o una rigida regolamentazione delle plastiche monouso, una misura necessaria per ridurre l’inquinamento e salvare i nostri oceani. Il divieto riguarderà anche i filtri delle sigarette? I maggiori esperti del campo, come il Prof. T. Novotny, ritengono che sia l’unico modo per fermare l’inquinamento da mozziconi.

I filtri sono il rifiuto numero uno nel mondo: ogni anno vengono gettati 4,5 trilioni di mozziconi

I filtri per sigarette non sono fatti di carta ma di acetato di cellulosa, un tipo di plastica che impiega molti anni per decomporsi e, mentre lo fa, rilascia microplastiche nell’ambiente, principalmente nei mari, nei fiumi e in generale nei sistemi idrici. Inoltre i filtri sono pieni di tossine e agenti cancerogeni. Se getti un singolo mozzicone di sigaretta in una vaso in cui nuota un pesciolino rosso, il pesciolino muore. Si stima che i costi di gestione dei rifiuti dei prodotti del tabacco (mozziconi e involucro dei pacchetti costino ai governi 1 miliardo di dollari all’anno mentre i danni agli ecosistemi marini ammontino a 20 miliardi di dollari all’anno. I costi per la rimozione, trattamento e riciclaggio dei mozziconi, che sono a carico delle pubbliche amministrazioni, sono ingenti (in Catalogna è stato stimato che i soli costi della pulizia delle strade dai mozziconi oscillano tra i 12-21 €/abitante/anno. Se applicassimo queste stime all’Italia avremmo un costo pari approssimativamente a 1 miliardo/anno solo per lo spazzamento).

I filtri non aggiungono alcun livello di protezione per la salute dei consumatori

A dispetto delle speranze iniziali, la ricerca sulla filtrazione del fumo di tabacco è stata un fallimento.  I filtri delle sigarette, non prevengono malattie e morte prematura, anzi il loro uso è associato a una forma più aggressiva di cancro ai polmoni e, in più, essi provocano danni ambientali non sostenibili.
Per questo motivo, i filtri dovrebbero essere considerati una caratteristica ingannevole (e mortifera) di un design della sigaretta che mira a dare ai fumatori una falsa impressione di sicurezza. D’altra parte, i filtri sono particolarmente utili all’industria del tabacco per facilitare l’iniziazione al fumo dei ragazzini. Senza filtri, diminuirebbe notevolmente la capacità dell’industria del tabacco di arruolare nuovi giovani consumatori in sostituzione di quelli che muoiono precocemente. 

Stop Tobacco Pollution Alliance, la coalizione di ONG anti-tabacco che partecipa ai negoziati

Stop Tobacco Pollution Alliance (STPA), una coalizione globale di organizzazioni di sanità pubblica (promossa da: Action on Smoking & Health (ASH), Stopping Tobacco Organizations and Products (STOP) e Global Center for Good Governance in Tobacco Control (GGCT), parteciperà attivamente ai negoziati sul trattato delle Nazioni Unite sulla plastica, negoziati che si concluderanno nel 2024, e si impegnerà per garantire una efficace attuazione delle misure del trattato che servono a ridurre l’epidemia di tabacco e il suo impatto sull’ambiente.
Infatti i filtri di sigaretta e alcune componenti degli involucri sono plastica monouso e, pertanto, la loro regolazione rientra nei negoziati sul trattato globale sulla plastica.

Nel caso dell’inquinamento da mozziconi, la strategia scelta dall’Unione Europea che si basa sul principio della Responsabilità Estesa del Produttore potrebbe essere controproducente

In diversi paesi sono state adottate politiche nazionali sulla regolamentazione della plastica, ma solo alcune riguardano i mozziconi di sigaretta. Tra queste ci sono le politiche che attuano la direttiva sulle materie plastiche monouso dell’Unione europea che utilizza il principio della responsabilità estesa del produttore (REP). In base a questo principio le aziende produttrici di tabacco dovrebbero farsi carico della gestione dei rifiuti derivati dal consumo di tabacco e di aumentare la consapevolezza dei cittadini sui rifiuti e sul loro impatto sull’ambiente.
Tuttavia, l’industria del tabacco, che conosce molto bene i danni che arreca all’ambiente con il suo mortale business, è molto attenta a ripulire la sua immagine presentandosi sotto una veste collaborativa ed ecologista. E’ accaduto così che l’attuazione del principio della Responsabilità Estesa del Produttore (chi inquina paga) si è rivelata controproducente, in alcuni paesi dell’UE. Ha consentito all’industria del tabacco di collaborare con i governi o di promuoversi come attore socialmente responsabile. Sono stati osservati casi di lobbying attivo da parte del anche l’industria del tabacco nel settore ambientale ed ha messo a rischio i divieti di pubblicità e promozione del tabacco. (Vedi anche il caso italiano di collaborazione tra amministrazioni locali e industria del tabacco).

L’OMS e l’Alleanza STOP TOBACCO POLLUTION chiedono di vietare i filtri per sigarette, un rimedio peggiore del male!

Fonte

Action on Smoking & Health (ASH) UN TREATY ON PLASTIC POLLUTION

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STPA Plastics Treaty Process and National Policies: A Backgrounder

STPA Tobacco in Plastics Policies

van Schalkwyk MC, Novotny TE, McKee M. No more butts BMJ 2019; 367;1589