Il peso del consumo di tabacco sulla salute e le economie continua a essere enorme e, mentre diminuisce nei paesi ricchi, sta aumentando nei paesi a basso e medio reddito, in cui vive l’80% dei fumatori, sicché con l’attuale tendenza il numero di fumatori aumenterà da 6 a circa 8 milioni nel 2030.
Il libero gioco della domanda dell’offerta, nel caso del mercato dei prodotti del tabacco, non riesce a garantire una distribuzione efficiente delle risorse della società per due motivi principali (1) fumare è frutto di una dipendenza che si acquisisce nell’adolescenza, quando l’informazione sui danni del tabacco è imperfetta e asimmetrica (2) i non consumatori subiscono effetti negativi sulla salute quando esposti a fumo passivo e contribuiscono al pagamento de costi associati ai trattamenti delle malattie causate dal tabacco, dei danni all’ambiente e alla produttività. Effetti che in economia sono compresi nel concetto di esternalità negative.
La Convenzione quadro per il controllo del Tabacco e le line guida per la sua implementazione costituiscono un impianto basato su prove scientifiche che permette ai governi di agire per ridurre il consumo di tabacco. Tuttavia, in Italia non sono adeguatamente impiegate alcune delle misure più efficaci, come una tassazione del tabacco sufficientemente elevata, interventi informativi e il sostegno alla cessazione.
Tra i motivi di questa insufficiente applicazione delle politiche più efficaci, c’è la disattenzione del mondo economico e politico istituzionale, in cui prevale l’opinione che gli innegabili danni per la salute siano compensati dai vantaggi per il bilancio dello Stato offerti dalla tassazione sul tabacco.
Negli ultimi anni sono stati compiuti sforzi per dotare la Convenzione di una base di evidenze empiriche sulle implicazioni economiche delle politiche di controllo del tabacco. I documenti più importanti sono qui:
- La linea guida all’articolo 6 della Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco, relativo alla tassazione del tabacco
- La monografia prodotta dal National Cancer Institute (USA) con l’OMS prende in esame gli aspetti economici del controllo del tabacco, con i contributi di molti tra i più bravi ricercatori nel campo.
- La pubblicazione della Banca Mondiale Curbing the Epidemic: Governments and the Economics of Tobacco Control [SINTESI IN ITALIANO: Arginare l’epidemia: i governi e l’economia del controllo del tabacco]
- Espansione della base imponibile globale: “Tassazione per promuovere beni pubblici: tasse sul tabacco” Sessione del panel tenuta come parte del convegno “Vincere le guerre fiscali: soluzioni globali per i paesi in via di sviluppo” Banca Mondiale, Washington, D.C. 2016, che include:
- La posizione della Banca Mondiale (Patricio V. Marquez, Coordinatore del Programma di controllo globale del tabacco, Banca Mondiale)
- A pesca di stupidi! Il pensiero di George Akerlof, Professore di Economia alla Georgetown University e Premio Nobel per l’Economia nel 2001
- Costi e benefici del controllo del tabacco e dell’alcol (Philip Cook, Professore di Public Policy and Economics alla Duke University)
- La politica del Presidente USA B. Obama (Jason Furman, Presidente del Consiglio dei Consulenti Economici del Presidente degli Stati Uniti)
- Lezioni apprese dall’esperienza della tassazione sui tabacchi negli Stati Uniti:
- Il fumo gioca un ruolo importante non solo nella mortalità, ma nella disuguaglianza della mortalità;
- Il prezzo gioca un ruolo importante nel fumo; Le tasse sulle sigarette giocano un ruolo importante nella dinamica dei loro prezzi
- le tasse sulle sigarette comportano grandi benefici per la salute pubblica
- La tassazione delle sigarette va a beneficio soprattutto delle famiglie a basso reddito
- È importante tassare prodotti del tabacco simili con aliquote simili
- La tassazione del tabacco in Cina (Rose Zheng, economista e docente di finanze, Università di commercio internazionale ed economia, nonché direttore del Centro cinese di Collaborazione per il controllo del tabacco dell’OMS, Pechino, Cina)
- L’esperienza delle Filippine, la legge “sin tax” (Jeremias Paul, già Sotto Segretario alle Finanze delle Filippine , e attuale Coordinatore della Tobacco Taxation Unit dell’OMS)
- L’esperienza dell’Uruguay (Fernando Serra, Direttore dell’Unità di consulenza sulle Imposte del Ministero dell’Economia e Finanze dell’Uruguay)
Questi fatti confermano che:
- Il controllo del tabacco non danneggia le economie.
- Le misure di controllo riducono lo sproporzionato fardello che l’uso del tabacco carica sulle spalle dei più poveri.
- L’aumento dei prezzi dei prodotti del tabacco è in grado di produrre risultati positivi sia per il settore salute che per il settore fiscale, ma anche per i rivenditori e addirittura per i produttori, fintanto che l’elasticità della domanda rimane inferiore all’unità.