Repubblica delle idee a Bologna – cattive compagnie

Uno dei principali quotidiani italiani, La Repubblica, ha organizzato a Bologna una tre giorni di riflessione e discussione con il pubbilco dei propri lettori. L’incontro, denominato Repidee – La Repubblica delle idee, ha visto la partecipazione di artisti, intellettuali, scienziati e uomini politici che hanno discusso temi vtali del nostro presente. Solo per fare alcuni esempi, sul tema della Guerra in Palestina ha partecipato il grande scrittore israeliano David Grossman, sul tema delle mafie Don Luigi Ciotti, sull’Europa l’ex Commissario Europeo Romano Prodi e così via.

A un certo punto, tra le tante buone idee, ecco spuntare il capo di Philip Morris in Italia, Marco Hannapael. In questo caso, non c’è stata discussione ma un lungo spot in cui Hannapael ha presentato la Philip Morris come un partner strategico dell’Italia.

Hannapael ha sottaciuto le responsabilità storiche dell’industria del tabacco nell’aver provocato la morte prematura dei consumatori dei suoi prodotti negando la nocività delle sigarette, anche quando l’azienda era ben consapevole della verità. La malafede fu sancita in tribunale nel 1998, quando l’industria del tabacco fu costretta a un oneroso accordo transattivo con gli Stati americani che l’avevano portata in giudizio.
Egli ha presentato la sua azienda come impegnata in uno sforzo titanico: creare un mondo senza fumo, attraverso la sostituzione delle sue sigarette combustibili con i suoi prodotti a tabacco riscaldato.
Dopo aver liquidato con questo rapido passaggio retorico, il macigno della dipendenza creata dai prodotti del tabacco e della loro nocività, Hannapael ha cominciato a decantare la rinnovata industria, anzi un’industria del tutto nuova che crea i suoi prodotti in una fabbrica avveniristica e pulita che produce device elettronici, frutto di ricerca e innovazione. Ma soprattutto la Philip Morris lavora con l’Italia per sviluppare il capitale umano. Ha bisogno di ingegneri? Bene, fa accordi con i politecnici e con gli istituti tecnici per formarli. Tante sono le ricadute di questo lavoro che, manco a dirlo, è green. E, chi lo dice che la tabacchicoltura è una coltivazione per cui si fa un grande uso di pesticidi, che inaridisce il terreno e necessita di tanta acqua per l’irrigazone? Se la Philip Morris fa accordi con i coltivatori per comprare il tabacco italiano, i pesticidi scompaiono e tutti sono felici. Se la Philip Morris è felice, l’Italia è felice.

Questa artefatta immagine rosa viene costruita grazie a una complessa attività di marketing istituzionale che sviluppa una rete di collaborazioni con istituti di ricerca e think tank che, in Italia, fanno da cerniera tra mondo economico, media e mondo politico. Una rete in cui, spiace dirlo, ora è rimasta avviluppata anche La Repubblica.

La Repubblica in cattiva compagnia

Per comprendere i motivi di questa partnership tra il giornale e l’industria della dipendenza, bisogna scorrere l’elenco dei partner del Repidee di Bologna, tra i quali spicca anche l’industria del tabacco vedi figura sotto).

Come in altre occasioni, ciò che fa gola sono i soldi di Big Tobacco. Soldi che vengono accumulati in tutto il mondo grazie alla produzione e alla vendita di un prodotto che crea dipendenza e provoca morte prematura.
In Italia, poi, i proventi sono maggiorati, grazie ai vantaggi fiscali di cui godono i prodotti a tabacco riscaldato. Quanto vale questo privilegio fiscale? E’ stato stimato che nel solo 2021, vendendo prodotti a tabacco riscaldato invece di sigarette, l’industria ha incassato un miliardo di euro in più, che poi vuol dire: un miliardo in meno all’Erario.
Che cosa può fare un’industria senza scrupoli con tutto questo denaro?

Fonte

La Repubblica delle idee [15 Giugno 2024] Innovazione, Hannappel (Philip Morris): “Bologna è al centro del nostro percorso di un futuro senza fumo”. D. Alberti, E. Bianchi, A. Lattanzi.

Sul tema della malafede del’industria del tabacco e sul Master Settlement Agreement:

Washington State. Office of the Attorney General. Master Settlement Agreement.

Tobaccoendgame. L’industria del tabacco ha messo in atto una cospirazione contro la salute dei consumatori?

Allan M. Brandt. The Cigarette Century: The Rise, Fall, and Deadly Persistence of the Product that Defined America. New York: Basic Books, 2007. 

Stopping Tobacco Organizations and Products (STOP) Decades of Lies Show Tobacco Companies Can’t Be Trusted (14 Marzo 2023)
[Traduzione in italiano]