Philip Morris France condannata per la pubblicità illegale al dispositivo di tabacco riscaldato IQOS

Philip Morris France, citata in giudizio da due associazioni anti-tabacco, è stata condannata dal tribunale penale di Parigi a pagare una multa di 75.000 euro, oltre alle spese legali, per pubblicità illegale relativa al dispositivo di tabacco riscaldato IQOS, uno dei prodotti alternativi per affrontare il calo delle vendite di sigarette. La promozione dei dispositivi IQOS viola la legge francese sul divieto di pubblicità dei prodotti del tabacco.

E’ una sentenza importante anche per l’Italia, dove la Philip Morris ha i maggiori interessi, controlla il 90% del mercato dei prodotti a tabacco riscaldato ed ha gli impianti di produzione.

Come riporta Le Monde: “Philip Morris decanta il fatto che il suo prodotto sia “meno dannoso” delle sigarette convenzionali perché non genera catrame. Tuttavia, nessuno studio indipendente ha confermato che il suo uso comporti una riduzione del rischio e coloro che sono coinvolti nella lotta contro il tabacco ritengono che anche se così fosse, il prodotto rimarrebbe comunque molto tossico per la salute”.

Philip Morris intende fare appello

Come ha sostenuto nel dibattimento Philip Morris ritiene bisogna distinguere tra il dispositivo elettronico IQOS e gli stick di tabacco HEETS e che il primo non “è un prodotto del tabacco” , ma un prodotto elettronico e come tale “non soggetta alla normativa relativa ai prodotti del tabacco” .
Il Presidente di Philip Morris France, Jeanne Pollès, ha dichiarato che la compagnia prende della sentenza e intende impugnarla, ritenendo legali le sue pratiche commerciali.

Il Comité Nationale Contre le Tabagisme: per promuovere IQOS, una strategia di marketing globale e aggressiva

Il CNCT, Comité Nationale Contre le Tabagisme, ha emesso un comunicato in cui afferma di aver rilevato che, fin dal suo lancio in Francia, è stata fatta una comunicazione promozionale a tutto campo del prodotto. Questa operazione ha assunto, a livello nazionale , diverse forme, in particolare attraverso l’utilizzo di un sito web, il reclutamento di ambasciatori per promuovere il prodotto a feste o punti vendita, una campagna di affissione visibile all’esterno delle tabaccherie e utilizzando il marketing e la fidelizzazione del cliente, metodo completamente illegale in Francia.

Muovendosi nell’ambito delle missioni affidategli dal Ministero della Salute, il CNCT ha quindi avviato una procedura per porre fine a tali violazioni ed elusioni della normativa vigente in materia di pubblicità dei prodotti del tabacco. In una procedura separata, il CNCT ha anche notato la trasmissione di uno spot pubblicitario a difesa del dispositivo IQOS sul canale BFM Business nel 2017 e ha citato il gruppo Nextinteractive per “complicità”. 
Per il produttore, che sta affrontando un calo mondiale del consumo di sigarette tradizionali, il lancio di questi nuovi prodotti fa parte di una strategia di rivincita per sostenere i propri clienti e mantenere il consumo di tabacco.

Chiarimento sullo stato di IQOS

Uno dei principali argomenti di Philip Morris France è che IQOS non è un prodotto del tabacco e quindi non dovrebbe essere soggetto a normative correlate. Il produttore, con il pretesto di pubblicizzare solo il suo dispositivo e non gli stick di tabacco (marchio HEETS), sta infatti sviluppando nuove campagne pubblicitarie a favore del consumo di tabacco. Tuttavia, tale dispositivo è inutile se non utilizzato con le ricariche di tabacco.
Con questa decisione, il tribunale chiarisce così lo status di IQOS, che è effettivamente un prodotto del tabacco. Di conseguenza, esso ricade nell’ambito di applicazione dell’attuale legge e non deve in alcun caso essere oggetto di promozione.

La strumentalizzazione della riduzione del danno di Philip Morris

Con tali promozioni, Philip Morris porta avanti un’ampia strategia di “normalizzazione” volta a cancellare la sua immagine danneggiata e posizionarsi come una soluzione all’epidemia di tabacco, presentando nuove alternative che presume essere meno dannose. Philip Morris sostiene che la comunicazione su IQOS fa parte di un “approccio di riduzione del rischio” e rende possibile informare i consumatori sulle alternative al fumo .

Il CNCT ricorda che il dispositivo IQOS non può essere considerato uno strumento di riduzione del rischio e che l’industria del tabacco non è la soluzione al problema che sostiene da decenni. Come riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non ci sono prove che dimostrino che il tabacco riscaldato sia meno dannoso dei prodotti del tabacco convenzionali. Una ricerca indipendente sottolinea che il tabacco riscaldato emette prodotti tossici simili a quelli emessi da una sigaretta convenzionale, sebbene a un livello di concentrazione inferiore.

Il prof. Yves Martinet, presidente del CNCT, plaude a questa decisione che, dice: “… é una vittoria per la lotta al fumo e la salute pubblica” …. “si tratta di una decisione molto importante per la Francia, ma anche a livello europeo e internazionale. Consente di chiarire lo stato di IQOS, che è effettivamente un prodotto del tabacco, con i rischi associati, e quindi deve essere assoggettarlo alle stesse restrizioni, in termini di pubblicità.”

Una sentenza importante anche per l’Italia

“È il fallimento di un’intera strategia industriale” per uno dei principali produttori di sigarette, ha commentato all’Agence France-Presse (AFP) Hugo Lévy, avvocato del Comitato nazionale contro il fumo (CNCT), all’annuncio della sentenza, accogliendo favorevolmente che i giudici “non sono caduti nella trappola” della tesi dell’azienda tabacchi.

Gérard Audureau, presidente dell’associazione Demain sera non-fumeur (DNF) ha detto che la sentenza é molto importante, perché consentirà di porre fine” alla promozione di questo dispositivo, ancora poco diffuso in Francia, ma che decolla grazie al potere pubblicitario di Philip Morris.

Le due associazioni avevano chiesto 1,73 milioni di euro di danni, per “danni subiti a seguito dell’attentato alla lotta al fumo” . Il CNCT ha anche citato in giudizio un servizio trasmesso il 6 marzo 2017 sul website di BFM Business, una TV specializzata in affari economici, intitolato “IQOS: la sigaretta meno dannosa di Philip Morris” . In questo secondo caso, il tribunale penale ha inflitto una sanzione di 50.000 euro a Philip Morris Products e 50.000 euro alla società che gestisce le attività digitali del gruppo.

Fonte

Le Monde. Philip Morris France condamné à 75 000 euros d’amende pour « publicité illégale»

Comité Nationale Contre le Tabagisme. Le CNCT fait condamner Philip Morris pour publicité illicite de son dispositif IQOS