anche il Parlamento resterà sordo alle esigenze della salute?
Nonostante le evidenze esistenti relative al livello troppo basso dei prezzi delle sigarette in Italia, il Decreto Fiscale del Governo non contiene nessuna misura che riguardi l’aumento delle aliquote fiscali sui tabacchi, in particolare dell’aliquota della componente specifica delle accise sulle sigarette che è in Italia tra le più basse d’Europa.
Continuiamo a sperare che nel Disegno della Legge Finanziaria e nel dibattito parlamentare per la sua approvazione si alzino voci libere capaci di ribadire che il prezzo abbordabile favorisce il consumo delle sigarette da parte dei giovani e delle persone con difficoltà economiche e che, al contrario, se il sistema di tassazione viene ridisegnato saggiamente, comprendendo tutti i prodotti del tabacco – in modo che i prezzi dei vari prodotti siano equlibrati – è possibile ottenere benefici per la salute e per le casse dello Stato.
Bisogna ricordare la grande influenza che le multinazionali del tabacco e la lobby delle sigarette elettroniche hanno sulla politica italiana: dai finanziamenti alle Fondazioni legate alla politica, come la Fondazione Italiani Europei, Magna Carta, Open, alla Lega e, recentemente, gli incarichi della Philip Morris al gruppo Casaleggio legato al Movimento 5 stelle. Per non parlare dei rapporti con istituti di ricerca e di consulenza anch’essi dotati di legami con la politica e di forte ascendenza su di essa.
Coprendo tutto l’arco parlamentare, le Multinazionali mettono la sordina alle voci che si levano in difesa della salute.
Ci saranno Governanti e Parlamentari che sapranno ascoltarle?
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