Un editoriale della rivista Tabaccologia sui problemi causati in Italia dall’aggressività della lobby e del marketing dei prodotti a tabacco riscaldato e delle sigarette elettroniche

L’Italia è stata scelta da Philip Morris International (PMI) per il lancio nel dicembre 2014 della prima sigaretta a tabacco riscaldato (heated tobacco product, HTP): l’IQOS. Si tratta di un dispositivo elettronico che scalda una sigaretta di tabacco a 350 °C per sprigionare un aerosol contenente alcune delle sostanze tossiche presenti nel fumo di sigaretta tradizionale tra cui anche la nicotina [1, 2].
Non è un caso che l’industria abbia scelto proprio l’Italia come Paese pilota in Europa per il lancio del loro HTP. PMI era ben consapevole che in Italia IQOS avrebbe trovato un terreno fertile per ottenere condizioni molto favorevoli. Infatti, grazie ad azioni dell’industria definite come lobbying [3, 4], gli HTP in Italia hanno goduto, rispetto alle sigarette di tabacco tradizionali, di una serie di benefici. Questi benefici includono in particolare il fatto che gli HTP, non essendo denominati legislativamente come prodotti di tabacco tradizionali, non sono soggetti alle regole restrittive di questi ultimi, tra cui il divieto assoluto di pubblicità e il divieto di consumo nei locali pubblici al chiuso [1]. Inoltre, gli HTP godono di una fortissima riduzione della fiscalità, cresciuta nel tempo fino al 75% rispetto alle sigarette tradizionali. Oggi in Italia l’accisa per le sigarette tradizionali è al 58%, mentre quella per l’HTP è al 17% [5-7]. Nel mondo, solo il Kazakistan gode di un beneficio fiscale maggiore. Questi privilegi sono motivati in Italia dalla apparente minore dannosità di questi prodotti che, tuttavia, non è mai stata dimostrata [8, 9].

Non risulta nemmeno che l’uso di HTP sia efficace per la cessazione di fumo di sigarette tradizionali. La maggior parte degli utilizzatori di HTP sono infatti consumatori duali (consumano cioè anche sigarette tradizionali) [10]. Inoltre, gli ultimi studi, tra i quali alcuni condotti in Italia, confermano come a questi prodotti non si rivolgano tanto i forti fumatori che non riescono a smettere, quanto i giovani, non sempre fumatori, che con l’uso di questi dispositivi diventano molto presto dipendenti dalla nicotina e iniziano o ritornano a fumare sigarette tradizionali [2, 8].

Sforzi parlamentari per eliminare gli scandalosi sconti fiscali per i prodotti a tabacco riscaldato

Va detto che negli ultimi anni ci sono stati dei tentativi di aumentare la tassazione di questi prodotti. Alcuni di questi tentativi sono stati proposti da membri della comunità scientifica, mossi da interesse di salute pubblica [11]. Accanto a questi nobili interessi, però, c’è stata anche una forte pressione da parte di alcune compagnie del tabacco competitor di PMI, che hanno spinto per l’aumento della tassazione per fini prettamente commerciali [12].
Nei fatti, a marzo 2020, con il decreto “Cura Italia”, il senatore Tommaso Nannicini ha presentato un emendamento per ridurre il beneficio fiscale degli HTP e per finanziare, con gli introiti derivati, l’assistenza domiciliare di malati cronici, immunodepressi e persone con disabilità [11]. Purtroppo, tale emendamento non è stato approvato.

Conferenza stampa sulle politiche fiscali del tabacco riscaldato in Italia. Palazzo Madama, Roma, 6.11. 2020

A novembre 2020, a Palazzo Madama, la senatrice Paola Binetti ha promosso una conferenza stampa sul tema dell’aumento della tassazione per l’HTP (Figura 1) [5,6]. L’incontro, moderato da Giulio Valesini, noto giornalista della trasmissione televisiva Report, ha messo a confronto esperti in ambito economico-sanitario con il fine di evidenziare le tante incongruenze presenti in questo ambito. Secondo la senatrice Binetti occorre “onestà intellettuale per riconoscere che il fumo e la nicotina nuocciono gravemente alla salute anche quando usati sotto forma di tabacco riscaldato” [5,6].

Con la legge di Bilancio 2021, sembrava che si fosse riaperto uno spiraglio su iniziativa di parlamentari di diversi gruppi alla Camera, ma è stata persa l’ennesima occasione: il beneficio fiscale è stato ridotto di pochissimo (del 5% ogni anno fino al 2023) [7] e le poche risorse finanziarie che ne derivano sono state sottratte all’assistenza domiciliare per metterle nel calderone che finanzierà centinaia di micro interventi. Dopo il danno, la beffa! Come emerso chiaramente da un’inchiesta di Report, non modificando la politica fiscale nei confronti del tabacco riscaldato, lo Stato italiano rinuncerà ad almeno 1,2 miliardi di euro di tasse nei prossimi tre anni.

Analogo scenario è presente anche nei confronti della sigaretta elettronica. Infatti, sono passati più di dieci anni da quando questi prodotti, entrati in commercio in Italia come un’alternativa meno dannosa della sigaretta tradizionale, hanno poi conquistato il mercato, soprattutto nei primi anni di commercializzazione [13]. In Italia, le sigarette elettroniche godono praticamente degli stessi privilegi che regolano gli HTP. Nell’ambito della discussione parlamentare del disegno di legge 3132 (DL Sostegni-bis), incuranti dell’evidenza scientifica avvalorata dagli studi liberi da conflitti di interesse, alcuni parlamentari hanno proposto un emendamento addirittura per ridurre le già minime accise sui liquidi di ricarica per le sigarette elettroniche [14].

Divergenze in seno alla comunità scientifica e le nostre proposte

Come per gli HTP, la ricerca indipendente è molto preoccupata della diffusione delle sigarette elettroniche, soprattutto tra i giovani. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel suo ultimo rapporto sull’epidemia globale di tabacco ha messo in guardia sui pericoli connessi alla diffusione delle sigarette elettroniche [8]. Le più importanti Società Scientifiche indipendenti, inclusa la SITAB, si sono tutte schierate con l’OMS, bocciando l’utilizzo delle sigarette elettroniche come possibili alternative meno dannose per i fumatori come strumento di sanità pubblica [15-17]. Potrebbe essere diverso invece il discorso se la sigaretta elettronica fosse utilizzata in un setting specialistico antifumo [18], soprattutto in particolari categorie di fumatori.

In Italia, noi ricercatori indipendenti abbiamo osservato ormai da un po’ di anni che le sigarette elettroniche – come gli HTP – non contribuiscono a diminuire il numero di fumatori di sigarette tradizionali. In particolare, in uno studio prospettico di popolazione abbiamo recentemente notato come l’uso di sigaretta elettronica aumenti il rischio:

1) di inizio di fumo di tabacco tradizionale tra coloro che non hanno mai fumato;

2) di ricaduta tra gli ex fumatori;

3) di continuare a fumare per i fumatori [19].

Quindi, anche senza entrare nel merito della “sicurezza” di questi prodotti, il bilancio benefici-rischi delle sigarette elettroniche è negativo, almeno in Italia.

Di recente, un gruppo di 100 ricercatori, che si proclamano esperti indipendenti da conflitti di interesse di natura commerciale con l’industria del tabacco, ha sottoscritto una lettera a supporto della riduzione del danno come strategia di popolazione per il tabacco, indirizzandola ai delegati della Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco16 (FCTC) che si riuniranno in occasione della Conferenza delle Parti dall’8 al 13 novembre (COP-9) [20].
Questi ricercatori, in realtà non tutti esperti di tabagismo e/o di riduzione del danno, e molti non privi di conflitti di interessi con l’industria del tabacco o della sigaretta elettronica, raccomandano l’uso non solo di sigaretta elettronica ma anche di HTP, anche al di fuori di un contesto specialistico antifumo.

La lettera dei 100 ricercatori va contro il parere dell’OMS, dei principali esperti indipendenti di controllo del tabagismo e delle maggiori associazioni internazionali, per sposare la strategia proposta dall’industria del tabacco. Raccomandiamo ai pochi sostenitori della riduzione del danno per il tabacco realmente indipendenti da conflitti di interesse con l’industria di unirsi all’OMS e a tutti noi nella lotta per:

1) vietare le pubblicità di sigarette elettroniche e di HTP (indirizzata prevalentemente ai giovani, certamente non ai fumatori);

2) impedire l’utilizzo di questi prodotti nei luoghi pubblici e nei luoghi di lavoro dove è vietato fumare (attività effettuata spesso dai consumatori duali, certamente non da chi vuole smettere di fumare);

3) fare un distinguo netto tra sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato (questi ultimi da bocciare sempre e senza condizioni, visto che si tratta comunque di tabacco).

Fonte

Questo articolo è un editoriale che sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista Tabaccologia. Gli autori sono:

Silvano Gallus, Dipartimento di Ambiente e Salute, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” IRCCS, Milano
Giuseppe Gorini, Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (ISPRO), Firenze
Vincenzo Zagà, Past President, Società Italiana di Tabaccologia (SITAB)
Maria Sofia Cattaruzza, Presidente Società Italiana di Tabaccologia (SITAB)

Bibliografia

1. Liu X, Lugo A, Spizzichino L, Tabuchi T, Gorini G, Gallus1S. Heat-not-burn tobacco products are getting hot in Italy. J Epidemiol 2018;28:274-5. https://doi.org/10.2188/jea.JE20180040

2. Liu X, Lugo A, Spizzichino L, Tabuchi T, Pacifici R, Gallus S. Heat-not-burn tobacco products: concerns from the Italian experience. Tob Control 2019;28:113-4. http://dx.doi.org/10.1136/tobaccocontrol-2017-054054

3. Gallus S, Cattaruzza MS, Gorini G, Faggiano F; Italian Tobacco Endgame Group. Vatican beats Italy 1-0 in the tobacco endgame. Tob Control 2019;28:239-40. http://dx.doi.org/10.1136/tobaccocontrol-2018-054341

4. Gallus S, Lugo A. The curious case of Heated Tobacco Products. Union for International Cancer Control (UICC), 3 November 2020. https://www.uicc.org/blog/curious-case-heated-tobacco-products.

5. Pupia News. Binetti – Stop sconti su tabacco riscaldato. 6 novembre 2020. https://www.youtube. com/watch?v=VCulPNB2NXM

6. Tobacco Endgame. Alleanza per un’Italia senza tabacco. In Parlamento c’è chi si oppone alle lobby del tabacco e lotta per la giustizia fiscale. 11 novembre 2020. https://tobaccoendgame.it/news/in-parlamento-ce-chi-si-oppone-alle-lobby-del-ta-bacco-e-lotta-per-la-giustizia-fiscale/.

7. Tobacco Endgame. Alleanza per un’Italia senza tabacco. È arrivato il “pacco” di capodanno! 10 gennaio2021. https://www.tobaccoendgame.it/news/e-arrivato-il-pacco-di-capodanno/.

8. World Health Organization (WHO). WHO report on the global tobacco epidemic 2021: addressing new and emerging products. Geneva: World Health Organization; 2021.

9. Ministero della Salute. Prevenzione e controllo del tabagismo. Maggio 2020. https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2916_allegato.pdf

10. Gallus S, Lugo A, Liu X, Borroni E, Clancy L, Gorini G, et al. Use and awareness of heated tobacco products in Europe. J Epidemiol 2021. https://doi.org/10.2188/jea.JE20200248

11. Tobacco Endgame. Alleanza per un’Italia senza tabacco. Proprio questo è il momento di dire basta ai privilegi fiscali per le sigarette a tabacco riscaldato! 28 marzo 2020. https://www.tobaccoendgame.it/azioni/proprio-ora-e-tempo-di-dire-basta-ai-privilegi-fiscali-per-le-sigarette-a-tabacco-riscaldato/.

12. Tobacco Endgame. Alleanza per un’Italia senza tabacco. La British American Tobacco condivide l’appello al Parlamento per l’eliminazione della tassazione ridotta sui prodotti a tabacco riscaldato. 28 marzo 2020. https://www.tobaccoendgame.it/news/la-british-american-tobacco-condivide-lappello-al-parlamento-per-leliminazione-della-tassazione-ridotta-sui-prodotti-a-tabacco-riscaldato/.

13. Liu X, Lugo A, Davoli E, Gorini G, Pacifici R, Fernández E, et al. Electronic cigarettes in Italy: a tool for harm reduction or a gateway to smoking tobacco? Tob Control 2020; 29:148-52. http://dx.doi.org/10.1136/tobaccocontrol-2018-054726

14. Tobacco Endgame. Alleanza per un’Italia senza tabacco. Presentata in Parlamento proposta per abbassare ulteriormente le accise sulle Sigarette Elettroniche. 28 marzo 2020. https:// www.tobaccoendgame.it/news/presentata-in-parlamento-proposta-per-abbassare-ulteriormente-le-accise-sulle-sigarette-elettroniche/

15. European Network of Smoking and Tobacco Prevention (ENSP). ENSP calls for European response to electronic cigarettes rising epidemic. https://ensp.network/ensp-calls-for-european-response-to-electronic-cigarettes-rising-epidemic/.

16. European Respiratory Society (ERS). ERS position paper on tobacco harm reduction. A statement by the ERS Tobacco Control Committee. https://www.ersnet.org/news-and-features/news/ers-position-paper-on-tobacco-harm-reduction-2/.

17. Willett J, Achenbach S, Pinto FJ, Poppas A, Elkind MSV. The tobacco endgame-eradicating a worsening epidemic: a joint opinion from the American Heart Association, World Heart Federation, American College of Cardiology, and the European Society of Cardiology. Circulation 2021;144:e1-5. https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.121.054369

18. Hajek P, Phillips-Waller A, Przulj D, Pesola F, Myers Smith K, Bisal N, et al. A randomized trial of e-cigarettes versus nicotine-replacement therapy. N Engl J Med 2019;380:629-37. https://doi.org/10.1056/NEJMoa1808779

19. Istituto superiore di Sanità (ISS). CS N°31/2021 – Fumo: durante la pandemia 1,2 milioni di fumatori in più, contributo negativo delle e-cig e dei prodotti a tabacco riscaldato. 31 maggio 2021.

20. Abad ML, Abrams D, Ahluwalia JS, Adriaens K, Agrawal S, Baeyens F, et al. Letter from one hundred specialists in nicotine science, policy, and practice. 18 October 2021. https://clivebates.com/documents/WHOCOP9LetterOct2021-EN.pdf.