Inchiesta di Le Monde svela l’alleanza tra multinazionali del tabacco e magnati americani ultraliberisti che tira le fila della battaglia contro la regolamentazione di sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato

L’inchiesta di Le Monde Vaping: dollari veri dietro false organizzazioni dei consumatori svela che le pressioni esercitate dai produttori di sigarette elettroniche e di tabacco riscaldato per ridurre la regolamentazione dei loro prodotti in quanto sarebbero a rischio ridotto, è collegato, a livello internazionale, all’alleanza tra la lobby del tabacco e al network di fondazioni, think tank e consulenti, creato da magnati del petrolio americani, portatore di una ideologia contraria a ogni intervento e regolamentazione statale nell’economia.
Con il pretesto di difendere la libertà individuale, una miriade di false organizzazioni di consumatori cercano di orientare l’opinione pubblica contro gli sforzi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la Convenzione Quadro per il Controllo del Tabacco, e dell’Unione Europea. L’inchiesta mette in evidenza che, tra organizzazioni al di qua e al di là dell’Atlantico, ci sono interrelazioni insospettate, come tra le matrioske, le tradizionali bambole cave russe tali che la più piccola è inglobata da quella immediatamente più grande. Da una pseudo-organizzazione di vapers che fa pressione sull’UE per la “riduzione del danno”, al Consumer’ Choice Center che fa lobby contro le politiche “paternalistiche” in USA e a Bruxelles, all’Atlas Network, su fino alla galassia libertariana di industriali del petrolio e di altre compagnie i cui profitti dipendono dalle politiche dei Governi.
Pubblichiamo una sintesi della traduzione dell’articolo fatta dal Dottor Daniel Lawrence Amram della ASL Nord Ovest della Regione Toscana, un testo che sarà pubblicato sul prossimo numero di Tabaccologia.
Matrioske1: World Vapers’ Alliance

La “World Vapers’ Alliance” (WVA) diffonde, con il suo minibus, il messaggio che la sigaretta elettronica può “salvare 19 milioni di vite” in Europa …. perché è “95% meno dannosa del fumo”. La nostra campagna vuole dar voce alle evidenze e ai vapers, affinché i governi colgano questa opportunità di salvare 200 milioni di vite. invece di ostacolare lo svapo, tassando le sigarette elettroniche e imponendo divieti sui liquidi aromatizzati.
Come si crea una pseudo-organizzazione? Semplice: la World Vapers’ Alliance collabora con la società di pubbliche relazioni “Red Flag”, che raccoglie il consenso scritto dei testimoni-vapers, per creare l’impressione che il gruppo rappresenti un movimento dal basso. Si tratta di una tattica di lobby e propaganda che prende il nome di: “astroturfing“. Tra i maggiori clienti di Red Flag, (fino a 200.000 euro l’anno), l’articolo cita la British American Tobacco e diverse marche di sigarette elettroniche. Tutti accomunati dall’obiettivo di creare pseudo-organizzazioni di consumatori.
Nel Comitato Consultivo di World Vapers’ Alliance non poteva mancare il Presidente di una delle associazioni italiane dello svapo la Anpvu .
Matrioske 2: Consumers’ Choice Center
In realtà, secondo Le Monde, la World Vapers’ Alliance è un gruppo di facciata del Consumers’ Choice Center (CCC), che dichiara di essere un “movimento globale di base” che rappresenterebbe “milioni di consumatori” in “centinaia di paesi in tutto il mondo”.
Il CCC ha una visione non limitata allo svapo: si oppone a regolamenti “paternalistici” che, secondo loro, ostacolano la libertà dei consumatori in settori diversi, e perciò, oltre a battersi per la “riduzione del danno da tabacco”, è contrario alle tasse sullo zucchero e sull’alcol e favorevole alla legalizzazione della cannabis.
Le principali compagnie transnazionali del tabacco sostengono il CCC: Japan Tobacco International, British American Tobacco, Philip Morris International e Altria (la società imparentata a Philip Morris USA) che ha sponsorizzato un suo evento. British American Tobacco finanzia il CCC specificamente per sostenere la “promozione della riduzione del danno da tabacco“.
CCC è molto attivo a Bruxelles, ad esempio nella discussione sul Piano Europeo contro il Cancro, in cui avrebbe sostenuto un membro influente del Partito popolare europeo, P. Liese, intervenuto contro la tassazione delle e-cig. Il CCC dichiara che promuove la costituzione di un “intergruppo” del Parlamento Europeo, “MEPs4Innovation“, composto da una trentina di rappresentanti eletti. Il gruppo si raccoglie attorno a diversi temi, tra cui la “riduzione del danno“. Due membri, gli eurodeputati italiani Pietro Fiocchi (Lega) e Aldo Patriciello (Forza Italia), sono anche membri della commissione del Piano Cancro e hanno presentato una ventina di emendamenti pro-vape e non in linea con il “Piano Cancro”. I membri italiani sono 17, incluso il moderatore e i due co-Presidenti.
Membri MEPs4Innovation: Gianna Gancia (Chair, Italia, Lega); Patrizia Toia (Co-Presidente, Italia, PD); Massimiliano Salini (Co-presidente, Forza Italia); Stefania Zambelli (Italia, Lega); Radan Kanev (Bulgaria); Fulvio Martusciello (Italia, Forza Italia); Angelo Ciocca (Italia, Lega); Anna Michelle Assimakopoulou (Grecia), Luisa Reggimenti (Italia, Forza Italia); Aldo Patriciello (Italia, Forza Italia); Svenja Hahn (Germania); Danilo Lancini (Italia, Lega); Hermann Tertsch (Spagna); Klemen Groselj Co-presidente); Elena Lizzi (Italia, Lega); Virginie Joron (Francia); Simona Baldassarre (Italia, Lega); Matteo Adinolfi (Italia, Lega); Engin Eroglu (Germania); Jan Zahradil (Co-presidente); Ivan Stefanec (Slovacchia); Valentino Gant (Italia, Lega) Herbert Dorfmann (Italia, Sudtiroler Volkspartei); Carlo Fidanza (Italia, Fratelli d’Italia); Aurélia Beigneux (Francia); Lukas Mandl (Austria); Antonio Rinaldi (Italia, Lega); Mazaly Aguilar (Spagna), Pietro Fiocchi (Italia, Fratelli d’Italia); Dominique Bilde (Francia) |
Oltre al “Piano Cancro”, il CCC è coinvolto in tutti i processi legislativi che interessano gli interessi dell’industria del tabacco, azioni di lobbying cui dedica circa un terzo del suo budget di quasi un milione di euro. Dipendenti CCC partecipano direttamente al processo legislativo attraverso contributi scritti alle consultazioni pubbliche: nel 2020, il CCC ha criticato il report di un comitato scientifico sulle sigarette elettroniche come “pieno di argomentazioni faziose”. Nel 2021, il CCC era contrario a qualsiasi forma di tassazione del tabacco e delle sigarette elettroniche perché: fumare sarebbe una questione di scelta del consumatore e di responsabilità personale.
Matrioske 3: Students for Liberty e Atlas Network


Oltre che dai finanziamenti delle multinazionali del tabacco, la contabilità di CCC è strettamente legata alle organizzazione americane Students for Liberty (SFL) ed Atlas Network. Tra CCC e queste organizzazioni c’è anche uno scambio continuo di persone.
Queste organizzazioni combattono per l’abolizione delle tasse, dell’assistenza sociale e dei programmi di assistenza medica, in quanto, sostengono che le attività commerciali e industriali hanno bisogno di un controllo minimale, particolarmente in campo ambientale.
Queste sedi del libertarismo redistribuiscono grandi quantità di denaro USA fuori dal continente: quasi 4 milioni di euro nel 2020, di cui oltre 1 milione destinato all’Europa. Le sue risorse finanziarie – 12,6 milioni di euro nel 2020 – provengono principalmente dalle organizzazioni “Kochtopus”. Negli ultimi cinque anni, Atlas Network ha ricevuto più di 390.000 euro dalla Charles Koch Foundation e dal Charles Koch Institute, oltre un milione dal Donors Trust e 180.000 euro dalla Lynde and Harry Bradley Foundation.
Matrioske 4: la galassia libertariana contro ogni regolamentazione
Per decenni, grazie alle esenzioni fiscali garantite negli USA per i finanziamenti alle fondazioni, industriali del petrolio come i fratelli Koch e Scaife (Mellon Bank e Gulf Oil), della difesa come Bradley, Olin (prodotti chimici e munizioni), Coors (birrifici) e DeVos (Amway) hanno promosso la creazione di fondazioni e think-tank, che a loro volta generano organizzazioni, consulenti ed esperti, una galassia tenuta insieme da una ideologia libertariana di destra, antistatalista e contraria al welfare state, e dall’obiettivo di orientare in tal senso le opinioni pubbliche nel mondo.
I messaggi di questi gruppi sono in apparenza indipendenti, ma riverberano nei media, dettando l’agenda e forgiando il dibattito pubblico.

La collaborazione di questo network con le compagnie del tabacco, secondo i documenti dell’industria del tabacco, resi pubblici per decisione dei tribunali USA, è rintracciabile, fin dagli anni Ottanta.
Essi sono accomunati dalla stessa ispirazione ideale: la libertà di scelta senza intromissioni dei governi. Le compagnie di sigarette volevano creare un movimento per i diritti dei fumatori, ma poi si sono rivolti a gruppi libertari, che avevano già un ampio sostegno pubblico e li hanno pagati, un po’ come i fornitori di servizi, per portare avanti la loro ideologia comune.
Entrambi hanno in odio la regolamentazione e cercano di bloccare l’azione del governo su una vasta gamma di attività. Quindi, hanno un forte interesse comune: formare coalizioni e alleanze parallele “di base” aprendosi una strada per influenzare Washington.
Fonte
Le Monde by Stéphane Horel (with Ties Keyzer, Tim Luimes and Eva Schram of “The Investigative Desk” and datacitron (illustrations)) Vaping: The real dollars behind fake consumer organisations Publié le 03 novembre 2021 à 21h00
An investigation by “Le Monde” and “The Investigative Desk” (Netherlands) reveals the alliance between the tobacco lobby and the networks of American oil tycoons to prevent regulations on electronic cigarettes.