L’azienda che produce la sigaretta elettronica Juul è stata portata in tribunale con l’accusa di aver messo in commercio un prodotto ad alto contenuto di nicotina e aver diretto il marketing ai ragazzini, con influencer, feste di lancio, omaggi e campioni gratuiti. In particolare, l’azienda ha utilizzato giovani modelli sui social per promuovere i propri prodotti. In tal modo si è avuta una diffusione epidemica della dipendenza da nicotina tra i ragazzi.
Si è arrivati a una transazione tra le parti che ha probabilmente evitato a Juul guai peggiori.

La Reuters riferisce che, come parte dell’accordo, Juul ha accettato di astenersi da alcuni tipi di marketing, incluso l’uso di cartoni animati, il product placement e raffigurazioni di utenti sotto i 35 anni. Ci sono ancora nove cause separate in sospeso e centinaia di cause legali per lesioni personali intentate per conto di utenti minorenni che affermano di essere diventati dipendenti dai prodotti di svapo dell’azienda. 

Che cosa hanno detto gli Stati

Il procuratore generale del Connecticut, ha celebrato l’accordo dichiarando: “Juul ha commercializzato incessantemente prodotti di svapo a giovani minorenni, ha manipolato la loro composizione chimica per renderla appetibile ad utenti inesperti, ha utilizzato – su internet – un processo di verifica dell’età inadeguato e ha ingannato i consumatori sul contenuto di nicotina e sulla capacità dei suoi prodotti di creare dipendenza. Le conseguenze di questa cattiva condotta sono ancora in parte sconosciute. 
Attraverso questo accordo, ha detto, ci siamo assicurati centinaia di milioni di dollari per ridurre l’uso di nicotina e abbiamo costretto Juul ad accettare una serie di severi termini ingiuntivi per porre fine al marketing giovanile e reprimere le vendite ai minorenni”.

Che cosa ha dichiarato Juul

Juul ha definito l’accordo un’espressione del suo “impegno a risolvere i problemi del passato”. Ha aggiunto: “I termini dell’accordo sono in linea con le nostre attuali pratiche commerciali che abbiamo iniziato ad attuare dopo la ristrutturazione aziendale del 2019”.
Juul, è di proprietà di Altria (strettamente connessa alla Philip Morris International), che acquisì, per 12,5 miliardi di dollari, il controllo di Juul nel 2018, quando l’azienda era al massimo del suo successo. 

Che cosa fa la Food and Drug Administration

Lo scorso giugno la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha vietato la vendita di pods Juul aromatizzati al tabacco e quelli al mentolo a concentrazioni di nicotina del 5,0% e del 3,0%, ordinando alla società di rimuovere i prodotti dal mercato. Juul ha fatto ricorso in tribunale. Il 5 luglio, la FDA ha sospeso il divieto del marketing della Juul che, pertanto, potrebbe ancora essere venduta negli Stati Uniti.

Che cosa hanno detto le associazioni USA che si battono contro il tabacco

Da quando, nel 1980, Big Tobacco fu costretta a un multimiliardario accordo transattivo per contribuire al pagamento dei danni alla salute causati dai suoi prodotti, il fumo di tabacco è andato diminuendo negli USA. Ma, visto che i suoi affari non dipendono tanto dal tabacco quanto dalla nicotina, la sostanza che avvinghia i fumatori e li rende dipendenti, Big Tobacco si è rivolta anche allo svapo per salvare un modello di business redditizio.
Oggi, l’accordo dei 34 stati con Juul ripete lo schema del 1980, ma c’è ancora molta strada da fare prima che l’industria sia ritenuta pienamente responsabile del suo sforzo deliberato per attirare più americani e tenerli agganciati.
L’industria del tabacco porta avanti una tra le attività legali più predatorie e spregevoli esistenti. Gli studi indicano che la nicotina crea dipendenza quanto la cocaina o l’eroina, il che rende doppiamente spaventoso il fatto che un’azienda come Juul abbia indirizzato i propri prodotti ai ragazzini.

Fonte

Reuters Juul to pay about $439 million to settle e-cigarette marketing probe
Associated Press Juul to pay nearly $440M to settle states’ teen vaping probe di Matthew Perrone e Dave Collins

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