La Maratona è una tre giorni che il Ministro della salute ha deciso di dedicare all’ascolto delle proposte di società scientifiche, imprese, associazioni dei pazienti e dell’attivismo civico, in vista del Patto della salute 2019 – 2021 tra Ministero e Regioni (qui la prima bozza del patto). TobaccoEndgame ha partecipato con alcune proposte.

Nel Patto non dovrebbe mancare un impegno sul tabacco da parte del Ministero e delle Regioni. Si tratta del principale fattore di rischio per la salute in Italia, capace di provocare malattie oncologiche, cardiovascolari, respiratorie che gravano sul sistema sanitario. Per questo, la prevenzione del fumo è un tema importante del primo livello essenziale di assistenza (Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica).

Il mercato del tabacco in Italia attraversa una fase di notevole dinamismo. Negli ultimi anni le quantità totali vendute si sono ridotte: la quota delle sigarette tradizionali si è ridotta, mentre la quota del tabacco sciolto per sigarette fatte a mano e quella dei sigaretti sono aumentate, e un nuovo protagonista, le sigarette a tabacco riscaldato, ha conquistato il 3% del mercato. 
Inoltre si assiste alla diffusione di nuovi prodotti come le sigarette elettroniche, tra gli adulti e i ragazzi. Questi nuovi prodotti, se da un lato suscitano speranza in molti fumatori che vogliono ridurre i rischi, senza dover rinunciare alla dipendenza dalla nicotina, suscitano d’altra parte la preoccupazione del mondo della salute, perché potrebbero rivelarsi capaci di portare alla dipendenza da nicotina molti, troppi ragazzi.

L’industria modifica le sue strategie
Assieme al mercato, con i prodotti a “rischio potenzialmente ridotto”, anche la strategia dell’industria cambia: vuole accreditarsi come alleata della lotta al fumo di tabacco. 
Stiamo analizzando, senza pregiudizi, questa strategia e ci siamo convinti che, agitando la bandiera del “rischio ridotto”, i produttori di tabacco, di sigarette elettroniche e quelli di prodotti a tabacco riscaldato cercano di ottenere vantaggi fiscali, aggirare i divieti di fumo nei luoghi pubblici, ritornare alla pubblicità, alla sponsorizzazione dello sport, utilizzano i social media per il marketing adatto ai ragazzini di oggi, cercano di interferire con l’indipendenza della ricerca e della formazione in medicina . Così, in un modo improvvisato e caotico, la cosiddetta “strategia di riduzione del danno” assomiglia sempre più a “una strategia commerciale” che mira ad eludere la regolamentazione.

I prodotti a rischio potenzialmente ridotto sono comunque capaci di dare dipendenza e sono tossici, non bisogna permettere all’industria del tabacco di aggirare le regole. Dopo potrà essere difficilissimo modificare comportamenti intanto acquisiti.
Abbiamo bisogno di:

  • Ricerca e formazione indipendenti (NO ai finanziamenti della ricerca da parte dell’industria del tabacco, NO alla partecipazione dell’industria agli incontri delle società medico-scientifiche)
  • Estendere i divieti di fumo nei luoghi pubblici che devono essere anche al consumo di sigarette elettroniche e a tabacco riscaldato.
  • Ribadire i divieti di pubblicità, promozione e sponsorizzazione per le sigarette elettroniche e le sigarette a tabacco riscaldato
  • Una politica di aumenti progressivi della tassazione, per motivi di salute ed economici
  • Rimborsabilità dei trattamenti efficaci per i fumatori che vogliono smettere 

Il Ministero della salute può fare molto, ma non tutto da solo, perché ha l’opposizione di altri settori del governo e della società. Bisogna costruire un’alleanza tra le associazioni civiche e quelle dei consumatori con i medici e tutti i sanitari per esercitare pressione e sostenere le istituzioni che decidono le regole.

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