MITO
L’industria del tabacco, assieme alle associazioni dei tabacchicoltori e dei rivenditori, sostiene di rappresentare un fattore positivo per la società perché contribuisce, con le tasse, ai bilanci statali, crea lavoro nei settori dell’agricoltura, della manifattura e della distribuzione.
Questi benefici per l’economia sarebbero maggiori dei danni alla salute provocati dal fumo, ed è per questo motivo che non conviene allo Stato fare guerra al fumo.
Studi finanziati dall’industria del tabacco hanno anche sostenuto che il fumo provoca un beneficio in più, perché molti fumatori muoiono prima di raggiungere l’età pensionabile [19], una tesi che è stata sostenuta anche in Italia [20].
Qual’è la realtà
- La maggior parte delle malattie legate al fumo sono croniche e costose da trattare. Nel 2012, il fumo rappresentava il 6,5% di tutte le spese sanitarie nella regione europea e costava all’economia globale un totale di 1,4 trilioni di dollari, ovvero l’1,8% del PIL annuale mondiale [1]. Si stima che il fumo costi ai paesi il 2-7% della spesa del sistema sanitario nazionale e lo 0,2-0,9% del prodotto interno lordo di un paese [2].
- I costi sanitari dovuti al fumo sono ingenti. Per i singoli paesi della Regione Europea, gli studi hanno stimato un onere sanitario diretto del fumo pari a $ 144 milioni nella Repubblica ceca (2002), $ 13,7 milioni in Estonia (1998), $ 17,3 milioni in Uzbekistan (2005) [1], 16,6 miliardi di euro in Germania (1996) [3] e 482 milioni di dollari in Israele (2014) [4]. In altri paesi, studi recenti hanno stimato l’onere economico pari a $ 170 miliardi negli Stati Uniti (2010) [5] e 21,3 miliardi di dollari canadesi in Canada (2012) [6].
- Le perdite di produttività del lavoro a causa del fumo comportano un onere economico sostanziale [1]. Un recente studio negli Stati Uniti ha stimato che il fumo costa ai datori di lavoro, in media, un supplemento di $ 5.816 all’anno per ogni dipendente che fuma [7]. In Israele nel 2014, il costo annuale stimato delle perdite legate al fumo nella produttività del lavoro era di $ 548 milioni [4]. In Svezia, il costo del fumo, calcolato in base alla spesa sanitaria e alla perdita di produttività dei lavoratori, è stato di $ 804 milioni nel 2001 [8].
- Nei paesi a basso reddito, i costi del trattamento delle malattie legate al tabacco contribuiscono alla povertà. La Tanzania, ad esempio, è l’ottavo produttore mondiale di tabacco, ma da soli i tumori legati al tabacco costano alla Tanzania l’80% di quello che guadagna dalla produzione di tabacco [9] [10]. Un altro problema è che, in alcuni paesi a basso reddito, le famiglie più povere spendono il 10-15% del reddito della famiglia in tabacco, il che significa che finiscono per rinunciare a beni essenziali come medicinali e cibo [1].
- Il fumo è responsabile di circa il 10% dei costi globali di morte per incendi. È stato stimato che l’onere finanziario globale delle morti e degli infortuni legati al fuoco ammontava a $ 27,2 miliardi nel solo 1998 [11].
- L’argomento che il fumo fa bene ai sistemi pensionistici perché i fumatori muoiono prima è basato su dati scorretti. Lo studio, svolto in Repubblica ceca, non teneva conto dei costi in per perdita di produttività e dei costi intangibili legati al fumo. Nella stessa Repubblica ceca, è stato dimostrato che i costi del fumo superano di 13 volte qualsiasi risparmio sui costi dell’assistenza sanitaria [21, 22].
Vite più lunghe e più sane hanno un effetto complessivo positivo sull’economia
Con meno fumatori, più persone sopravvivono all’età della pensione e pagano le tasse. Una forza lavoro sana e più produttiva guadagna di più, va in pensione più tardi e necessita di minori risorse per malattia o disabilità [1].
Sebbene le misure di controllo del tabacco richiedano alcuni investimenti finanziari, esse si sono rivelate efficaci in termini di costi [12] [13].
- La tassazione del tabacco è la misura di prevenzione meno costosa da implementare e rappresenta un modo rapido ed efficace per generare entrate riducendo il consumo di tabacco [1].
- I divieti di fumo nei luoghi pubblici sono un altro intervento molto efficace, che fa risparmiare sui costi legati al tabacco senza danneggiare l’industria alberghiera [14].
- Anche i media e le campagne di sensibilizzazione sono convenienti. In Scozia, le stime del costo per anno di vita risparmiato a seguito di una campagna di mass media sono comprese nell’intervallo 304- 656 sterline. Questa campagna includeva la pubblicità sui mass media in televisione, radio, poster e manifesti all’aperto, una quit line e opuscoli per fornire consigli sulla cessazione del fumo [15].
- Le avvertenze di salute illustrate sui pacchetti sono anche efficaci nel disincentivare il fumo, in particolare tra i giovani. In Australia si prevede che il loro beneficio netto ammonti a oltre 2 miliardi di dollari australiani [16].
MESSAGGIO CHIAVE
Gli interventi di controllo del tabacco aiutano le persone a vivere più a lungo e in modo più sano, il che a sua volta ha un impatto economico positivo.
Una volta considerati tutti i costi e i benefici, gli interventi di controllo rappresentano buoni investimenti economici. Un efficace controllo del tabacco si ottiene con l’attuazione di tutte le misure previste dalla Convenzione quadro dell’OMS per il controllo del tabacco, come i divieti di fumo nei locali pubblici, le misure relative ai prezzi e alle imposte e le avvertenze di salute sui pacchetti di sigarette.
Fonte: Tobacco Control Playbook Do longer, healthier lives have a positive overall effect on the economy?
Vedi anche: Danni del fumo all’economia delle nazioni
Riferimenti
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