MITO

L’industria del tabacco, i media, i politici sostengono spesso che esiste un’opposizione pubblica alle restrizioni sul tabacco e che le persone non vogliono che i governi attuino misure come i divieti di fumo nei luoghi pubblici, l’imposta sul tabacco e i pacchetti di sigarette no-logo. Quali sono le prove di preoccupazione?

  • Una tattica comune dell’industria del tabacco è quella di creare un’impressione che ci sia una forte opposizione pubblica alle normative sul tabacco. Per farlo, le compagnie del tabacco usano spesso terze parti, come ad esempio le associazioni dei tabaccai o quelle dei coltivatori, o gruppi di facciata. Inoltre, utilizzano le loro relazioni con i media e gruppi di consulenza. Altri alleati, alla bisogna, come nel caso della Legge Sirchia sul divieto di fumo nei luoghi pubblici osteggiata violentemente dalla Confocommercio che – si scoprì – era un azionista di British American Tobacco.
  • L’astroturfing è un approccio comune, in cui i gruppi finanziati dall’industria vengono fatti apparire come un movimento di base. Sono stati creati così gruppi di “diritti del fumatore” come la “Organizzazione per la libertà per il diritto di fumare tabacco” (FOREST), con sede in Gran Bretagna che si presenta come movimento dal basso per sostenere i diritti dei fumatori, ma è stata creata con finanziamenti dell’industria del tabacco [1] ed è sostenuta da finanziamenti dell’industria [2,3].
  • Un’altra tattica dell’industria del tabacco è quella di generare risposte a consultazioni pubbliche lanciate dal Governo. Quando, nel Regno Unito fu lanciata la consultazione pubblica sui pacchetti anonimi, l’87% delle risposte che si opponevano proveniva da società del tabacco o da terzi finanziariamente collegati ad esse. Le compagnie del tabacco facevano pressioni sul governo (lobby), mentre le attività di comunicazione pubblica erano affidate a terze parti. Queste terze parti non erano trasparenti riguardo ai loro legami con le compagnie del tabacco [4].
  • Il sistema dei media può essere orientato contro la regolamentazione del tabacco dai potenti interessi e dalla macchina di pubbliche relazioni dell’industria del tabacco. La vasta eco che riscuote il circuito tra centri e istituti pro libero mercato e stampa crea la percezione di un’opinione pubblica insofferente al controllo del tabacco.

REALTA’

  • Molte persone in Italia, comprese quelle che fumano, sostengono le misure di controllo del tabacco (20).
  • Vi è un forte sostegno pubblico per le leggi di divieto di fumo nei luoghi pubblici e questo supporto è maggiore se la legge è completa e dopo che è stata attuata, quando le persone ne hanno sperimentato i benefici [5, 23, 26, 27 ]. In Irlanda, prima che fosse implementato il divieto di fumo nei luoghi di lavoro (compresi bar e ristoranti), il 67% del pubblico in generale e il 40% dei fumatori sostenevano la legge. Solo pochi mesi dopo l’attuazione della legge, l’82% era a sostegno [6] e l’83% dei fumatori lo considerava “buono” o “molto buono” [7].
  • Esiste un forte sostegno pubblico per misure quali regolamenti che vietano di fumare nelle aree esterne [8, 22], nelle automobili che trasportano bambini. In questo caso, il favore del pubblico è aumentato nel tempo, fino ad arrivare nel 2005 e successivamente, ad essere pari o superiore al 77% tra i fumatori [9]. La maggior parte delle persone sostiene anche il divieto di fumo in ambienti esterni, soprattutto dove sono presenti bambini [10, 21].
plain packaging = pacchetto uniforme (anche: “semplice”, “senza logo”, “anonimo”)
  • Vi è un forte sostegno pubblico per i pacchetti senza logo. L’Australia è stata la prima nazione ad attuare questa misura nel 2012; ancor prima della sua attuazione, tre quarti del grande pubblico e due terzi dei fumatori erano a favore della misura [11].
  • Esiste un sostegno pubblico a norme più severe in materia di vendita al dettaglio. Il divieto di porre totem o display espositori di tabacco nel punto vendita è sostenuto dal 73% del pubblico britannico [12] e dalla maggior parte dei fumatori in Canada [13]. Esiste anche una maggioranza di cittadini nel Regno Unito (77%) che sostengono un divieto di vendita di tabacco tramite distributori automatici [12].
  • Vi è un buon sostegno pubblico all’aumento della tassazione del tabacco in Italia se il denaro viene utilizzato per finanziare attività di controllo del tabacco [24, 25]. Un sondaggio condotto nel Regno Unito nel periodo 2008-2009 ha rilevato che il 71%, incluso il 47% dei fumatori, sosteneva questa misura [14].
  • Negli Stati Uniti, dove diversi Stati hanno implementato “Tobacco 21″, la norma che aumenta l’età minima delle vendite di tabacco a 21 anni, esiste un forte sostegno pubblico ad essa. Un sondaggio del 2013 su oltre 3.200 persone ha mostrato che la maggior parte (71%) sosteneva Tobacco 21 [15 ].
  • Gli atteggiamenti pubblici nei confronti del controllo del tabacco tendono ad essere più favorevoli laddove siano già in atto normative globali sul tabacco [16,17]. Tuttavia, anche laddove vi siano deboli regolamenti sul tabacco, l’opinione pubblica è generalmente favorevole a maggiori azioni del governo. Nel 2007 in Russia, prima dell’attuazione di efficaci normative sul tabacco, l’86% del grande pubblico pensava che il controllo del tabacco fosse inadeguato e oltre il 70% era a favore del divieto di vendita di tabacco dai chioschi di strada [18].
  • Il sostegno pubblico al controllo del tabacco, ed anche l’intenzione di smettere nei fumatori, possono essere rafforzati de-normalizzando l’industria del tabacco [19].

Sintesi

L’industria del tabacco – spesso attraverso gruppi di facciata, terze parti e organizzazioni di base fasulle – sostiene che esiste una forte opposizione del pubblico alle normative che regolano il tabacco. Tuttavia, questa opposizione è sostenuta principalmente dalle compagnie del tabacco e di solito non è così “popolare” come sembra. Invece, il sostegno pubblico è forte, anche tra i fumatori. Anche per misure di controllo del tabacco molto incisive come i pacchetti senza logo, divieto di fumo in aree esterne e divieti globali su pubblicità e promozioni del tabacco, compresi i divieti di espositori del tabacco nei punti vendita. Il sostegno pubblico a una determinata misura di controllo del tabacco può essere aumentato informando il pubblico sulla sua logica, assicurando che le misure facciano parte di un approccio globale e che tendono a denormalizzare l’industria del tabacco.  

Fonte: Tobacco Control Playbook Is there public support for tobacco control measures? (tradotto e modificato con l’aggiunta di dati sulla situazione italiana)

Referimenti

  1. Foxley-Norris, C. Chairman’s Interim Report. FOREST; 1981 (https://www.industrydocumentslibrary.ucsf.edu/tobacco/docs/#id=hxbg0212)
  2. The hunt for pro-smokers. BBC; 10 March 2004 (http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/magazine/3497170.stm)
  3. [website] Forest. Tobacco Tactics; 2016 (http://www.tobaccotactics.org/index.php/Forest)
  4. Hatchard J, Fooks G, Gilmore A. Opposition to standardized packaging in the UK: who, what, when and how? ASH Scotland Conference 18/6/2015. URL: http://www.ashscotland.org.uk/ media/6731/15.%20Jenny%20Hatchard.pdf
  5. Hyland A, Higbee C, Borland R, et al. Attitudes and beliefs about secondhand smoke and smoke-free policies in four countries: findings from the International Tobacco Control Four Country Survey. Nicotine Tob Res 2009;11:642-649.
  6. Howell F. Smoke-free bars in Ireland: a runaway success. Tob Control 2005;14:73-74.
  7. Fong GT, Hyland A, Borland R, et al. Reductions in tobacco smoke pollution and increases in support for smoke-free public places following the implementation of comprehensive smokefree workplace legislation in the Republic of Ireland: findings from the ITC Ireland/UK Survey. Tob Control 2006;15:iii51-iii58.
  8. Thomson G, Wilson N, Collins D, Edwards R. Attitudes to smoke-free outdoor regulations in the USA and Canada: a review of 89 surveys. Tob Control 2015. doi: 10.1136/tobaccocontrol-2015-052426.
  9. Thomson G, Wilson N. Public attitudes to laws for smoke-free private vehicles: a brief review. Tob Control 2009;18:256-261.
  10. Thomson G, Wilson N, Edwards R. At the frontier of tobacco control: a brief review of public attitudes toward smoke-free outdoor places. Nicotine Tob Res 2009;11:584-590.
  11. Rosenberg M, Pettigrew S, Wood L, Ferguson R, Houghton S. Public support for tobacco control policy extensions in Western Australia: a cross-sectional study. BMJ Open 2012;2:e000784.
  12. Cancer Research UK. Press release: huge public support to remove cigarette vending machines and tobacco displays in shops. 25 July 2010. Accessed 28/3/2017. URL: http://www. cancerresearchuk.org/about-us/cancer-news/press-release/2010-07-25-huge-public-support-to-remove-cigarette-vending-machines-and-tobacco-displays-in-shops
  13. Brown A, Boudreau C, Moodie C, et al. Support for removal of point-of-purchase tobacco advertising and displays: findings from the International Tobacco Control (ITC) Canada survey. Tob Control 2012;21:555-559.
  14. Gardner B, West R. Public support in England for raising the price of cigarettes to fund tobacco control activities. Tob Control 2010;19:331-333.
  15. Winickoff JP, McMillen R, Tanski S, Wilson K, Gottlieb M, Crane R. Public support for raising the age of sale for tobacco to 21 in the United States. Tob Control 2016;25:284-288.
  16. Laforge RG, Velicer WF, Levesque DA, et al. Measuring support for tobacco control policy in selected areas of six countries. Tob Control 1998;7:241-246.
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