I risultati della valutazione effettuata dall‘Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico

In Francia, nel 2015, il tabacco ha causato 75.000 morti (il 13% di tutti i decessi) e il suo consumo è una delle cause principali di malattie croniche non trasmissibili. La percentuale di fumatori abituali in Francia è sempre stata alta e per questo motivo, dal 2016 al 2020, è stato lanciato un programma nazionale di contrasto al tabagismo. L’OCSE ha valutato i risultati ottenuti, stimando le conseguenze in termini economici e sanitari e simulando la prosecuzione del programma anche per i prossimi anni fino al 2050.

Che cosa è il programma contro il tabagismo della Francia

L’ambizioso programma di contrasto al tabagismo ha previsto:

  1. un aumento dei livelli di tassazione sui prodotti del tabacco. Il prezzo del pacchetto di sigarette più venduto è passato da €7 nel 2017 a €10 nel 2020, con un rincaro del 41%.
  2. L’imposizione di un pacchetto di sigarette generico.
  3. Il rimborso dei sostituti nicotinici.
  4. #MoisSansTabac, campagna annuale di incentivo alla disassuefazione. Questa viene organizzata ogni anno nel mese di novembre e mira a sostenere le persone che desiderano smettere di fumare con messaggi di incoraggiamento sulle reti sociali, gruppi di auto-aiuto e attività di sensibilizzazione a livello locale.

I RISULTATI

Già nel primo anno di attivazione della campagna, si è riscontrato un calo di 1 milione di fumatori abituali: un risultato senza dubbio considerevole! Dal 2016 al 2019 la prevalenza globale di fumatori (sia fumatori abituali che occasionali) si è ridotta ulteriormente, passando dal 35% nel 2016 al 30% nel 2019. A differenza degli anni precedenti, tra il 2019 e il 2021, la prevalenza globale è risalita al 32%. Questo rialzo potrebbe essere spiegato dall’effetto della pandemia da COVID-19 e dai conseguenti cambiamenti degli stili di vita dei cittadini. Bisogna ricordare che, durante il lockdown, i tabaccai sono rimasti aperti e il tabacco è stato considerato un prodotto essenziale.

E SE IL PROGRAMMA DI CONTRASTO SI PROLUNGASSE FINO AL 2050?

L’OCSE ha valutato anche l’impatto sanitario ed economico del programma nazionale di contrasto al tabagismo nel periodo 2023-2050 tramite un modello di micro-simulazione. Secondo quanto elaborato con il programma:

  • Si eviterebbero 4 milioni di nuovi casi di patologie, di cui 1,87 milioni di casi di disturbi muscolo-scheletrici, 1,54 milioni di infezioni delle vie respiratorie inferiori, 0,3 milioni di BPCO, 0,2 milioni di tumori imputabili al tabacco, 0,1 milioni di malattie cardiovascolari e diverse centinaia di casi di demenza o diabete.
  • Si estenderebbe la speranza di vita dell’intera popolazione di 1,3 mesi e la speranza di vita in buona salute di 1,5 mesi. (Questi guadagni sarebbero più importanti tra i fumatori).
  • Si ridurrebbe la spesa sanitaria di 578 milioni di euro all’anno e, alla luce del costo di attuazione totale del pacchetto di misure stimato a 148 milioni di euro all’anno, si otterrebbe un rendimento di 4 euro per ogni euro investito.
  • Migliorerebbe la produttività e la partecipazione al mercato del lavoro, aumentando la popolazione lavorativamente attiva di 19.800 persone a tempo pieno all’anno. Tale aumento sarebbe dovuto ad un aumento dell’occupazione, con un calo dell’assenteismo e una diminuzione del pensionamento anticipato. Se espressa in termini monetari utilizzando i salari medi, il miglioramento della produttività e della partecipazione al mercato del lavoro genererebbe un guadagno di 18 euro all’anno per persona, l’equivalente di 715 milioni di euro all’anno a livello di popolazione.

OBIETTIVI FUTURI

La completa eliminazione del tabacco produrrebbe risultati ancora più netti a livello economico e sanitario, nonostante l’aumento dell’aspettativa di vita e, di conseguenza, del numero di persone anziane, di malati e di spese mediche connesse. Più concretamente, senza tabacco, potrebbero essere evitati tra il 2023 e il 2050 oltre 25 milioni di casi di malattie croniche e la diminuzione delle spese sanitarie rappresenterebbe fino al 3% del bilancio annuale destinato alla sanità.  Questi dati rappresentano uno strumento di inquadramento e di supporto utile per l’adozione di misure volte a porre fine al tabagismo e, in questo contesto, la Francia mostra l’ambizione di contare la sua prima generazione di adulti non fumatori entro il 2032.

Leggi la valutazione su:

Margherita Zeduri, Enrica Stancanelli, Giuseppe Gorini. (ISPRO – Firenze) Valutazione del Programma nazionale di contrasto al tabagismo in Francia

Fonte

Devaux, M., et al. (2023), “Évaluation du programme national de lutte contre le tabagisme en France”, OECD Health Working Papers, No. 155, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/b656e9ac-fr

Riconoscimenti: le immagini utilizzate sono state tratte dal sito web della campagna Mois sans Tabac