STOP tobacco organizations and products ha recentemente effettuato un’ampia revisione degli studi sulle strategie adottate dall’industria del tabacco per annullare l’effetto dell’aumento della tassazione sulle vendite dei suoi prodotti. E’ stato reso pubblico un report di cui forniamo una sintesi in italiano.

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L’aumento delle tasse sui prodotti del tabacco è una politica collaudata per ridurre l’uso del tabacco, soprattutto tra i giovani, dato che esiste una stretta correlazione tra aumento dei prezzi dei tabacchi e calo del consumo. Non sorprende quindi che l’industria del tabacco, pienamente consapevole di questa connessione, sia al lavoro per aggirare e indebolire efficaci politiche fiscali sul tabacco. 
Scarica il rapporto o il riepilogo per conoscere le strategie preferite dal settore. 

6 modi con cui l’industria cerca di annullare l’effetto delle tasse sul consumo di tabacco

Tassare i prodotti del tabacco è uno dei modi più efficaci per ridurre il consumo di tabacco. Ma funziona solo se la tassa viene trasferita sui consumatori sotto forma di prezzi più alti dei prodotti del tabacco.
Le compagnie del tabacco lo sanno. Per impedire alle persone di smettere, contrastano le tasse sul tabacco con le proprie strategie di prezzo.
I ricercatori hanno identificato sei strategie utilizzate in tutto il mondo:

1. L’effetto delle tasse sul prezzo viene trasferito in misura ineguale tra prodotti o marche

Lo spostamento differenziale delle tasse è la strategia più frequentemente utilizzata dall’industria del tabacco. Quando c’è un aumento della tassazione, invece di aumentare i prezzi di tutti i prodotti, trasferendo sui consumatori l’intero aumento delle tasse, l’industria può decidere di applicare aumenti dei prezzi differenziati tra marchi, varianti di marchi o prodotti. In molti paesi ad alto reddito, l’industria carica l’aumento della pressione fiscale soprattutto sui prezzi dei prodotti premium, quelli nella fascia più alta del mercato, ma meno o nulla sui prodotti budget (quelli con i prezzi più bassi) al fine di mantenere prezzi ancora convenienti per i consumatori. Nel primo caso si parla di overshifting, nel secondo di undershifting.
Questo modello varia leggermente nei paesi in cui ci sono monopoli del tabacco di proprietà statale come in Cina, Vietnam e Tailandia. Qui lo stato ha un ruolo centrale nel fissare sia i prezzi che le tasse, e quindi si trova in una condizione diversa rispetto alle compagnie del tabacco di proprietà privata.50 Ad esempio , in Cina, tra il 2009 e il 2015, mentre le accise aumentavano, lo stato ha lasciato inalterati i prezzi, il che ha comportato una contrazione dei profitti per l’industria e tassi di consumo di sigarette inalterati. 51
Le pratiche di overshifting e undershifting fanno crescere il divario di prezzo tra i prodotti premium e quelli economici, come è stato osservato nel Regno Unito,25-28 in Irlanda,29 negli Stati Uniti,30-35 in Nuova Zelanda,36-38 e in diversi paesi dell’Europa continentale, tra cui la Repubblica Ceca, 39 e l’Ucraina.40
Overshifting: si verifica quando l’industria del tabacco aumenta il prezzo dei prodotti al di sopra di quello richiesto dall’aumento delle tasse. L’onere dell’aumento delle tasse (e non solo) ricade interamente sui consumatori piuttosto che sui produttori. Questo è spesso osservato nei paesi ad alto reddito (HIC), presumibilmente come strategia per massimizzare i profitti in tali contesti.
Undershifting: si verifica quando l’industria assorbe, in una certa misura, gli aumenti delle tasse ritardando o evitando il previsto aumento del prezzo.
In questo scenario, i produttori sostengono, almeno in parte, l’aumento delle tasse. Questo comportamento è spesso osservato nei paesi a basso e medio reddito (LMIC), dove l’obiettivo principale delle compagnie del tabacco sembra essere quello di massimizzare la domanda dei prodotti per espandere i propri mercati, invece di aumentare i profitti. Pertanto, gli aumenti fiscali sono assorbiti, per i marchi in tutte le categorie di prezzo, principalmente dalle compagnie del tabacco, come è stato osservato in Sud Africa,41 Messico,42, 43, Indonesia,44,45 Turchia ,46 Tailandia,47 Bangladesh,48 Pakistan, 49 e Mauritius.49

2. Introduzione di nuovi marchi, varianti o prodotti

Nei mercati in cui sono disponibili più tipi di prodotti del tabacco, l’aumento delle tasse su un prodotto può incoraggiare i consumatori a sostituirlo, totalmente o parzialmente, con prodotti più economici, ad esempio passando dalle sigarette di fabbrica al tabacco sciolto per rollare in proprio le sigarette (RYO).
Questo comportamento dei consumatori è stato osservato nel Regno Unito, 26,52 in Spagna, 53 e in Tailandia, 47 a seguito del lancio da parte dell’industria del tabacco di sostituti più economici. Questi includono prodotti di fabbrica e tabacco sciolto per sigarette rollate in proprio (RYO) nuovi e più economici. Possono essere, ad esempio, varianti più economiche di marchi esistenti oppure nuovi marchi venduti a nuovi segmenti di consumatori, aumentando le opportunità per i fumatori di acquistare prodotti simili, ma meno dispendiosi, evitando di smettere.
Questa strategia aiuta a fidelizzare i clienti che non vogliono più o non sono in grado di pagare per prodotti più costosi.
Allo stesso tempo, l’industria continua a offrire prodotti premium più costosi che consentono di trarre profitti da coloro che sono disposti a pagare prezzi più alti per marchi di lusso.
Ci sono prove di una sostituzione di marca simile in Bangladesh tra il 2006 e il 2017. 54 Allo stesso tempo c’è stato anche un passaggio dalle economiche bidis alle più dispendiose sigarette di fabbrica, segnalando la crescita dei redditi delle persone e il cambiamento delle preferenze.
Inoltre, l’industria si rivolge anche a diversi gruppi socioeconomici classificando i suoi prodotti in diversi segmenti di prezzo, che vanno dai prodotti premium ad alto prezzo alle sigarette economiche, a prezzo medio e “ultra-basso”.25 Ed ha aumentato le quote di mercato dei suoi prodotti a prezzo ultra basso, mirando a quei gruppi della società che sono più sensibili agli aumenti di prezzo. Contemporaneamente ha aumentato i ricavi sui prodotti premium.
C’è anche un divario significativo tra il prezzo delle sigarette di fabbrica e del tabacco RYO in molte parti del mondo, spesso facilitato da aliquote fiscali diverse, nonostante siano simili in termini di profili di rischio. Di conseguenza, c’è spesso un passaggio dei fumatori verso prodotti di tabacco più convenienti, incluso un numero maggiore di persone che passano al fumo RYO, spinti anche alla possibilità di ridurre ulteriormente il prezzo regolando la quantità di tabacco in ciascuna sigaretta rollata a mano.52

3. Discriminazione di prezzo, sconti e promozioni

Mentre addebitano il prezzo intero alla clientela, le compagnie del tabacco si rivolgono ai clienti sensibili al prezzo con buoni sconto, acquisti all’ingrosso scontati e omaggi. A seguito di un aumento delle tasse, l’industria può utilizzare la diversificazione dei prezzi oppure promozioni relative ai prezzi, per cui vende lo stesso prodotto, a prezzi diversi, a clienti diversi, spesso attraverso promozioni mirate, al fine di mantenere i prodotti accessibili a tutti i gruppi di reddito.
In questo modo, l’industria evita che gli utenti sensibili al prezzo riducano i consumi e che potenziali nuovi clienti siano scoraggiati da prezzi elevati.
I dati provenienti da Stati Uniti, Canada e Regno Unito evidenziano le attività promozionali mirate del settore del tabacco.33 Queste sono rivolte a consumatori sensibili al prezzo con determinati prodotti scontati tramite coupon (buoni acquisto), omaggi oppure offerte di acquisto all’ingrosso su stecche. Prezzi diversi per lo stesso prodotto vengono inoltre offerti ai consumatori in diversi tipi di negozi e luoghi, come le riserve dei nativi americani negli Stati Uniti e in Canada.30, 55, 56

4. Attenuazione dell’aumento dei prezzi

Le aziende produttrici di tabacco fanno lievitare i prezzi gradualmente, in modo che la percezione dell’aumento venga attutita.
In risposta all’aumento della pressione fiscale, un’azienda produttrice di tabacco può aumentare i prezzi in modo regolare per evitare un forte aumento che potrebbe scoraggiare il fumo.
A volte, anche a partire da prima che l’aumento delle tasse entri in vigore, le compagnie del tabacco regolano gli aumenti dei prezzi aumentandoli durante tutto l’anno, con incrementi piccoli e frequenti. Questa tattica evita che i fumatori debbano affrontare un improvviso e consistente aumento dei prezzi, che potrebbe incoraggiarli a smettere. Questa tattica è stata osservata nel Regno Unito, insieme al cambio delle aliquote fiscali.57, 58.

5. Shrinkflation

invece di far pagare di più ai clienti per un prodotto, le aziende produttrici di tabacco mantengono gli stessi prezzi, ma riducono il numero di sigarette o la quantità di tabacco sfuso per confezione. (Che cosa è la shrinkflation?)
Ad esempio, le aziende produttrici di tabacco possono ridurre il numero di sigarette in un pacchetto portandolo da 20 a 19 o 18 e mantenendo inalterato il prezzo per pacchetto. In tal modo, la stabilità del prezzo per pacchetto maschera la realtà dell’aumento del prezzo per sigaretta. Con questo trucco, si impedisce che il costo superi la soglia psicologica oltre la quale il fumo sarebbe scoraggiato. Nel Regno Unito, dopo l’aumento delle tasse, i produttori di tabacco hanno mascherato gli aumenti dei prezzi, applicando lo stesso prezzo del pacchetto, ma riducendo il numero di sigarette per pacchetto da 20 a 19, 18 o anche 17. Anche il tabacco sciolto di una busta di tabacco per rollare sigarette fu portato dai tipici 12,5 a 10 grammi.26 Questa strategia era più comune con prodotti budget e di fascia media. E’ così che i prezzi dei pacchetti dei prodotti di fabbrica e RYO più economici sono rimasti stabili nel Regno Unito tra il 2012 e il 2017.58

6. Modifica delle caratteristiche del prodotto o dei processi di produzione

In risposta a un aumento delle tasse, l’industria può sfruttare la struttura delle tasse sul tabacco che impongono aliquote fiscali diverse in base alle caratteristiche del prodotto (ad esempio lunghezza, peso, prezzo o tipo di prodotto). Le aziende quindi modificano gli attributi fisici dei loro prodotti o alterano i metodi di produzione al fine di farli rientrare in scaglioni con aliquote fiscali inferiori. Nel Regno Unito, ad esempio, i sigari erano soggetti a una tassazione relativamente inferiore rispetto alle sigarette ed erano anche esenti da alcune più ampie restrizioni applicate alle sigarette, come il divieto di pacchetti da 10 sigarette, applicato in tutta l’Unione Europea.26
Le compagnie di tabacco si avvantaggiarono di queste differenze nella legislazione lanciando sigari economici e “sigaretti con filtro” che, in realtà, erano sigarette a basso prezzo.59 Commercializzando questi prodotti con nomi di  marche esistenti, furono in grado di aggirare il divieto dell’UE sul mentolo nelle sigarette.
Le aziende produttrici di tabacco possono anche riclassificare i loro prodotti per evitare tasse più elevate. Negli Stati Uniti, dal 2009 al 2013, la tassa sul tabacco trinciato per sigarette RYO era più alta rispetto al trinciato da pipa, motivo per cui l’industria ha etichettato il trinciato per RYO come tabacco da pipa, riducendo così il suo debito fiscale. Di conseguenza, le vendite di tabacco RYO sono diminuite mentre le vendite di tabacco da pipa sono aumentate.60, 61
Un complesso sistema di tassazione, con aliquote differenziate per ogni tipo di prodotto, offre opportunità di evasione fiscale e favorisce questa strategia di prezzo. Ad esempio, fino al 2009 in Indonesia vigeva di un elaborato sistema fiscale a più livelli, con aliquote fiscali diverse a seconda dei diversi tipi di prodotto (come sigarette o kretek), del modo di produzione e degli impianti di produzione. Le politiche del governo erano state progettate per proteggere e favorire impianti di produzione su piccola scala rispetto alle grandi aziende. Le aliquote differenziali per scale di produzione fornite l’industria un incentivo fiscale per ridurre la sua produzione livelli di tassazione bassi e di suddividere la produzione tra un gran numero di piccoli produttori.62
Il risultato che in quel periodo ci fu un aumento del numero di ditte di dimensioni piccole o molto piccole per ridurre il carico fiscale e coì mantenere bassi anche i prezzi al dettaglio.

Per saperne di più

leggi il report completo di Stop dal titolo:
The Price We Pay: Six Industry Pricing Strategies That Undermine Life-Saving Tobacco Taxes