CHI PERDE? La salute, l’economia e l’ambiente dell’Italia

Il Governo ha deciso di ridurre il rischio di sanzioni per infrazioni alla legislazione dell’Unione Europea. Tra queste infrazioni c’è il mancato recepimento della direttiva europea sui prodotti a tabacco riscaldato (iQOS, glo, Pulse). La direttiva equipara tali prodotti alle sigarette per quanto riguarda il divieto di additivi aromatici e l’obbligo di riportare le avvertenze sanitarie grafiche, cioè le cosiddette immagini shock.

L’industria del tabacco coltiva, con grande attenzione, le relazioni con i Governanti

Grazie al lavoro del Dipartimento guidato dal Ministro delle Politiche Europee, d’intesa con i Ministeri interessati era stato predisposto lo schema di Decreto Legge che interveniva su una ventina di procedure di infrazione. Tra queste, il mancato recepimento della Direttiva sui prodotti a tabacco riscaldato, come si rileva all’articolo 25 del testo pubblicato da Il Sole24ore del 6 Giugno 2023.

Il 7 Giugno 2023 il Consiglio dei Ministri si riunisce per adottare il decreto Legge, ma dal testo è scomparso l’articolo 25, proprio quello sul tabacco riscaldato. E’ ancora Il Sole24ore a darne notizia l’8 Giugno, in un articolo a firma di Manuela Perrone con un laconico: “[per quanto riguarda il tabacco riscaldato]… la norma è saltata nel testo finale”.

Un articolo di Stefano Iannaccone, pubblicato il 16 giugno dal quotidiano Domani, informa che la norma sarebbe saltata per l’opposizione del Ministro Salvini e della Lega.

LA LOBBY DEL TABACCO MUOVE LE SUE PEDINE

Non era difficile prevedere un esito del genere, visto che l’Italia è divisa sul ruolo dell’industria del tabacco: secondo il Ministero della Salute, il tabacco è la più grave minaccia per la salute degli Italiani e bisogna combatterlo con una regolazione incisiva senza cedere alle lusinghe di prodotti presentati dall’industria come a minor rischio. Invece, il Ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico sono stati sedotti, non da oggi, se non altro, dagli investimenti che la Philip Morris ha fatto nel Distretto di Bologna e la British American Tobacco sta facendo a Trieste.

Per questi investimenti, la lobby del tabacco è stata, al solito, molto abile nell’accaparrarsi l’appoggio dei Governi che si sono succeduti in Italia nell’ultima decina di anni, dal Governo Renzi in poi.
Ministri e Sottosegretari intervengono sistematicamente a inaugurazioni di centri di produzione e iniziative dell’industria la quale ottiene vantaggi fiscali e regolamentari come dimostra anche quest’ultima penosa vicenda. In questo caso, i Ministeri economici hanno obbligato la delegazione italiana ad assumere una isolata posizione di boicottaggio dell’iniziativa europea.

IL PARLAMENTO PUÒ RIMEDIARE

Il decreto legge, deve essere approvato dal Parlamento entro 60 giorni dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, cioè entro il 13 Agosto 2023. Il Parlamento dovrà esaminare il testo e potrà emendarlo. Ci sono diverse ragioni che dovrebbero indurre i parlamentari a introdurre il recepimento della Direttiva Europea sui Prodotti del tabacco riscaldato.

Si tratta di prodotti che danno dipendenza. Sebbene l’industria sostenga che il loro consumo sia associato a meno rischi per la salute, questo oggi nessuno può affermarlo perché i danni si vedranno solo a lungo termine. Inoltre, l’industria ha promesso che questi prodotti sarebbero stati offerti ai soli fumatori adulti, invece essi sono consumati anche dai ragazzi di 13-15 anni. Ha promesso che il tabacco riscaldato avrebbe sostituito il consumo di sigarette, mentre è il più delle volte associato all’uso delle sigarette. Ha promesso che il consumo delle sigarette si sarebbe ridotto, mentre la vendita di sigarette, che in Italia era in regolare calo da più di 30 anni, si è stabilizzata e il consumo di tutti i prodotti del tabacco nell’insieme è aumentato.

E’ per lo meno strano che partiti fortemente ostili a qualsiasi forma di legalizzazione delle droghe, favoriscano il consumo di nicotina e del tabacco che provocano la dipendenza più frequente e dannosa di tutte le altre, che provoca 8 milioni di morte all’anno nel mondo e 100.000 morti all’anno in Italia. mentre l’industria del tabacco, che è responsabile di queste morti, viene considerata in Italia un’industria normale, anzi all’avanguardia in molti campi.

Infine, se l’Italia si rifiuterà di recepire questa direttiva, si scosterà dal comportamento dei suoi partner europei e dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un pacchetto di Heets, le sigarette che si fumano col dispositivo iQOS, sarà in Francia o in Germania ricoperto dalle immagini shock come i pacchetti di sigarette. L’Italia potrebbe così diventare il paradiso dell’industria del tabacco.

UN APOLOGO

La Bibbia racconta la storia del figlio primogenito di Isacco, Esaù che una volta, rientrato affamato dalla campagna, fu attratto dal piatto di lenticchie che il fratello Giacobbe aveva cucinato. Quando Esaù gli chiese da mangiare, Giacobbe chiese in cambio la primogenitura. Esaù accettò e, così facendo, perse tutto, anche la benedizione del padre.

L’Italia, a cavallo degli anni 2000, aveva dismesso la produzione diretta di tabacchi lavorati, riconvertiva consistentemente la tabacchicoltura e introdusse il divieto di fumare nei luoghi pubblici. L’Italia aveva così quasi interrotto la sua dipendenza economica dal tabacco e avrebbe potuto procedere all’adozione di misure sempre più stringenti per ridurre il consumo di tabacco e le malattie ad esso associate. Insomma, anche l’Italia aveva la sua  primogenitura. Come Esaù.

Negli anni successivi, i Governi e, tranne poche eccezioni, anche i Parlamentari hanno creduto di fare gli interessi deell’Italia favorendo prima lo sviluppo del mercato delle sigarette elettroniche e poi gli investimenti industriali delle multinazionali del tabacco che promettevano posti di lavoro e acquisti di tabacco in foglie italiano. In cambio di questo piatto di lenticchie l’Italia ha perso la libertà di portare avanti politiche efficaci contro il tabagismo, che non è solo il principale fattore di rischio per la salute degli Italiani, ma un danno per l’economia e per l’ambiente.

FONTI

SCHEMA DI DECRETO-LEGGE recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione Europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato Italiano”

DECRETO-LEGGE 13 giugno 2023, n. 69. Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano. (23G00080)

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